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Il ritorno dei Mecenati. La Stampa intervista la Presidente Giovanna Sacchetti

Lei ha sempre visto la luce in fondo al tunnel della pandemia. Perché chi ha a che fare con la Grande Bellezza – e lei ha maturato un grande credito nei confronti dell’arte visto che li salva in continuazione – non può che essere ottimista. Lei è la più grande mecenate italiana, Giovanna Zanuso Sacchetti, presidente dell’omonima Fondazione che dal 2013 ha «come fine esclusivo la tutela e la diffusione del patrimonio storico, culturale e artistico, la ricerca in campo scientifico e la solidarietà sociale, attraverso progetti di ampio respiro».

 

Se una volta il mecenatismo era per la gloria di sé stessi, oggi l’intento di un mecenate dovrebbeessere quello di restituire l’esistente all’antico splendore. Penso a Palazzo Vecchio a Firenze, creato da un mecenate come Lorenzo De’ Medici, perché il suo nome arrivasse fino a noi. Io, che in quel Palazzo ho restaurato la Sala degli Elementi, l’ho fatto perché tutti la potessero ritrovare comeLorenzo l’aveva immaginata. Questo a mio avviso vale per ogni azione che compie un mecenate moderno: lavorare per la collettività, non solo per sé stessi»”.

Giovanna Sacchetti
LA STAMPA
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